Portoferraio (LI) - Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell'isola d’Elba - Villa di San Martino

Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell'isola d’Elba – Villa di San Martino
località San Martino  57037 Portoferraio (LI)
drm-tos.villasanmartino@cultura.gov.it
Telefono e Fax: +39 0565 914688

Per informazioni: +39 334 653 8242

Direttore Andrea Camilli
andrea.camilli@cultura.gov.it

Giorni e orari di apertura:


Martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi ore 9.00 - 13.30 (ultimo ingresso  ore 13.00)
Mercoledì e venerdì ore 14.00 - 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00).

Chiuso: Lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre.​

Per i visitatori con disabilità e portatori di handicap accesso solo parziale alla Villa. Ci scusiamo per il disagio.

Biglietti:
€ 6.00 Intero / € 3.00 Ridotto   *N.B. Pagamento solo in contanti. • Presentarsi alla biglietteria del Museo almeno dieci minuti prima dell’inizio della visita
Riduzioni e gratuità secondo le norme di legge previste per i musei statali

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La storia del museo della Villa di San Martino e le collezioni

Poco dopo il suo sbarco sull’isola, Napoleone acquistò alcune proprietà della famiglia Manganaro, a pochi chilometri dalla Palazzina dei Mulini, tra cui una rustica casa di campagna con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare, per comodità e finiture, alle dimore parigine. I lavori procedettero alacremente e compresero l’ampliamento dell’edificio, la ristrutturazione del prospetto, con la sistemazione di un arioso giardino pensile prospiciente la rada di Portoferraio, e la decorazione degli interni, affidata al piemontese Antonio Vincenzo Revelli. In seguito alla fuga precipitosa dall’Elba ed al ben noto epilogo della vicenda napoleonica, Villa San Martino passò agli eredi dell’imperatore finché, nel 1856, fu acquistata dal nobile russo Anatolio Demidoff, grande collezionista d’arte e soprattutto ammiratore indefesso delle imprese di Napoleone. Demidoff non si limitò a risistemare la villa ma progettò anche di costruire un grande museo destinato ad accogliere i numerosi cimeli napoleonici raccolti; per questo commissionò la costruzione di una galleria che tuttora porta il suo nome.
La ricca collezione di stampe che si conserva in Museo è nata dalla fusione di due distinti nuclei: la raccolta Turini-De Micheli, acquistata dallo Stato nel 1985, e la raccolta Olschki, donata alla nazione da Aldo, il figlio di Leo Samuele Olschki, fondatore della prestigiosa casa editrice.
Il primo nucleo, riunito a Roma da Guglielmo Turini, è composto da 230 incisioni di storia napoleonica e da 12 piatti, decorati con immagini dell’iconografia napoleonica, e comprende incisioni, litografie e acqueforti. Numerosi sono i ritratti di Napoleone, in veste di generale ed imperatore e dei suoi familiari, in particolare della bella consorte Giuseppina; non mancano alcune insolite scene della vita privata in cui il grande uomo politico è colto a giocare con il figlio. Numerosi  i ritratti degli ufficiali della Grande Armée e delle principali battaglie, ma vi sono anche molte immagini aneddotiche e satiriche, provenienti dai paesi della coalizione anti-napoleonica, in cui il generale viene duramente attaccato e deriso.

Il percorso di visita e le collezioni

Carta dei servizi 2017 - ultimo aggiornamento ottobre 2017

Come arrivare a Villa San Martino

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